Ricostruzione, il ministro Barca cancella i vicecommissari

L’AQUILA – "Il programma della futura gestione della governance del terremoto e della ricostruzione sarà presentato nel giro di una settimana". Lo ha reso noto oggi all’Aquila, il ministro per la Coesione Territoriale, Fabrizio Barca, inviato del premier Monti sulla questione della ricostruzione, nel corso della conferenza stampa convocata al termine del summit con i responsabili della governance e con i sindaci del cratere. “Semplificazione e razionalizzazione” sono le parole-chiave utilizzate dal ministro, che ha annunciato la cancellazione dei due vice commissari, quello per l’emergenza e quello dei beni culturali ,e della struttura per la gestione dell’emergenza (Sge). Barca  ha sottolineato "che le funzioni dei due vice commissari saranno in capo al commissario per la ricostruzione, come anche il consulente legislativo”. Ci sarà anche una riduzione dei membri del comitato scientifico.  Nel corso dell’incontro è stato affrontato anche il tema spinoso dei rischi di infiltrazioni mafiose. “Con la partenza della ricostruzione privata pesante – ha evidenziato il Governatore Chiodi – i pericoli esistono ma i controlli finora sono stati efficaci".  Dal canto suo, il prefetto dell’Aquila, Giovanna Iurato, ha spiegato come sul fronte della lotta al crimine organizzato la Prefettura abbia già effettuato, nell’ambito della ricostruzione pubblica, 20 interdizioni a ditte il cui collegamento con le mafie è stato "acclarato", così come sono state controllate 4.000 aziende. "Su altre 80 ditte – ha spiegato Iurato – c’é qualche perplessità e quindi la Prefettura ha emesso 80 provvedimenti atipici per far decadere queste ditte di diritto dall’appalto”. Ma molto adesso spetta ai privati". Proprio alla luce di questa esperienza della Prefettura aquilana, il Prefetto ha spiegato che lunedì, a Roma, ci sarà presso il ministero una riunione di tutti i Prefetti per uniformare e omologare i criteri di valutazione e certificazione della documentazione antimafia da rilasciare alle aziende in caso di appalti pubblici. I soldi in ballo sono tanti: "Finora – ha aggiunto Barca – per il terremoto del 6 aprile 2009 sono stati investiti 10,7 miliardi di euro. Ad oggi sono stati erogati 2 miliardi e ne sono disponibili 5,7 per la ricostruzione. Dobbiamo fare in modo che questi soldi siano spesi bene e che i cittadini abbiano certezze e garanzie sui lavori". Il ministro ha infine sottolineato che, per garantire la massima trasparenza, sarà creato un albo delle ditte edili presso la Prefettura, sia per evitare il rischio di infiltrazioni mafiose, sia per garantire la qualità dei lavori.  “Abbiamo stabilito – ha concluso Barca – che entro il 31 agosto prossimo tutte le pratiche della ricostruzione delle unità abitative siano portate a termine e da quella data si possa avviare la ricostruzione anche dei centri storici”.